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ASPETTANDO TEMPI PEGGIORI
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di Germana Biagioni
Nel silenzio mediatico del politicamente corretto o della ‘paura’, non del coronavirus, ma di essere additati come omofobi, in Italia, in Europa e nel mondo si sviluppa incontrollato il virus della rivoluzione antropologica.
Continua indisturbata la manipolazione di massa travestita da benessere sociale, uguaglianza, amore, pari dignità … tutte parole utilizzate per assopire le coscienze e indurre ad un cambiamento di mentalità e di ‘morale’ in modo lento, invisibile ai più, tanto da sfuggire ad una analisi personale, che non comporta nessuna reazione, nessuna opposizione ‘popolare’.
Ho provato a riassumere in ordine cronologico il quadro della situazione drammatica che si sta delineando, in vista anche del progetto di legge Zen Scalfarotto, che non vede l’ora di diventare “legge bavaglio” per persone intelligenti, che con il semplice uso della ragione riconoscono l’esistenza di una legge naturale da rispettare, pena l’estinzione della specie umana.
Così il mese di maggio 2020, in piena crisi mondiale da covid19, si è avuta una accelerazione dell’avanzata del progressismo sfrenato, che mette tasselli importanti nel quadro politico e continua a tessere la sua tela nel proporre la normalizzazione del gender.
Sono ancora in molti a non sapere che il 25 febbraio 2019 è stata inserita la Triptorelina nell’elenco dei farmaci a totale carico del servizio sanitario nazionale, da elargire nei casi in cui la pubertà sia incongruente con la identità di genere. Trattasi di un farmaco antitumorale che viene usato per bloccare la pubertà e rallentare lo sviluppo dei caratteri sessuali in attesa di riassegnazione del sesso in casi di “disforia di genere”, che viene somministrato a bambini di 10/11 anni, per aiutare a capire a quale sesso appartenere, prima di arrivare alle operazioni chirurgiche di variazione di genere.
Nel frattempo l’OMS ha rimosso dalla lista delle malattie mentali la transessualità, pur lasciandola all’interno di un nuovo capitolo intitolato “condizione di salute mentale”. Questa nuova classificazione internazionale delle malattie IDC11 è stata presentata all’Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2019 in attesa che entri in vigore negli stati membri entro l’1 gennaio 2022.
Il 7 maggio 2020 in Germania è stata approvata una legge che dichiara illegale qualunque suggerimento, aiuto, sostegno da parte di genitori e/o psicologi finalizzato a far cambiare idea sulle tendenze omosessuali a figli e pazienti. Quindi se un giovane in stato confusionale non riesce a capire le sue pulsioni sessuali non può più essere aiutato dagli stessi genitori! Il Bundestag tedesco si allinea alla ideologia gender non permettendo una terapia psicologica nemmeno a chi ne faccia esplicita richiesta, poiché le terapie riparative contro le tendenze sessuali sono vietate. Non essendo considerata più una malattia, l’omosessualità non ha bisogno di cure, ma solo di accettazione a tutti i costi! Lo stato subentra nella educazione familiare togliendo ai genitori il diritto dovere di aiutare i propri figli.
E’ notizia del 20 maggio 2020 che l’ONU intende neutralizzare un linguaggio offensivo e discriminatorio. Invita ad abolire termini come fidanzato e fidanzata per usare il neutro “partner” e (udite, udite) cancellare moglie e marito per utilizzare il neutro “spos”! Le parole non devono nemmeno offendere l’intelligenza umana però …. Ma fino a che punto i diritti individuali devono soffocare la legge naturale?
Il 22 maggio 2020 è stato inserito sul catalogo Disney+, in piattaforma streaming, il cortometraggio “OUT” della Pixal, il cui protagonista è un giovane omosessuale che non trova il coraggio di presentare il suo compagno ai genitori, che invece si dimostreranno felici e contenti perché “l’amore è amore” … Una new entry nella collezione sperimentale della Spark Short, uno strumento di sperimentazione di tecniche e tematiche di ampia libertà. Le lobby LGBT considerano la Disney ancora troppo timida nel rappresentare personaggi alternativi, anche se le riconoscono la volontà di un trend inclusivo. Cosa ci dobbiamo aspettare dai cartoni della Disney oltre alle feste a tema gay che si sono svolte nei famosi parchi con principesse lesbiche, principi gay e fatine mezze uomo e mezze donna?
In Italia con immensa soddisfazione e gioia del Ministro Bonetti, della Famiglia e Pari Opportunità, è stato attivato il 25 maggio 2020 il portale INFOTRANS.IT, frutto della collaborazione tra il Centro di Riferimento per la Medicina di Genere dell’istituto Superiore della Sanità e l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazione Razziale (UNAR), per una inclusione sociale delle persone transgender. Il Presidente dell’ISS Silvio Brusaferro (prorio lui del comitato tecnico scientifico emergenza covid) dichiara con orgoglio: “Iniziativa unica in Europa, mette a disposizione in modo accessibile e fruibile una mole di informazioni scientifiche per orientare anche le scelte di questa fascia di cittadini”. Le cosiddette informazioni scientifiche sono del tipo ‘L’identità di genere di ciascuna persona può collocarsi all’interno di un infinito numero di possibilità, identificandosi ad esempio come maschio, come femmina, ma anche né come maschio, né come femmina’, che a quanto pare non trovano riscontro nella biologia, che a tutt’oggi è definita la scienza che studia gli organismi viventi.
Secondo il responsabile di questo portale, Maria Pierdominici, da recenti ricerche (?) le persone transgender in Italia come nel mondo incontrano numerosi ostacoli nell’accesso alla istruzione, alla occupazione e alla reperibilità di alloggi con conseguenze allarmanti per la loro salute. Quindi sottolinea come in una sezione di questo portale siano contenute “buone pratiche” dedicate a operatori sanitari, datori di lavoro, sindacalisti, giornalisti e altre figure professionali, che verrà ampliata in una seconda fase del progetto. Da buone pratiche a comportamenti obbligatori? Questa iniziativa pare abbia suscitato un grande interesse del Consiglio Europeo e su La Repubblica on line si enfatizza il numero degli utenti che hanno fatto accesso in poche ore al portale: ben 1.100 persone. Mi domando perché allo stesso modo il Governo non abbia risposto ai bisogni di cittadini che vivono altrettante conseguenze allarmanti, pur non essendo transessuali. Ma la priorità sembra essere il gender!
NEW YORK, 5 giugno (C-Fam) Un rappresentante delle Nazioni Unite ha emesso un rapporto che condanna la terapia della parola per coloro che hanno desideri e comportamenti sessuali indesiderati, generalmente legati all'omosessualità. Il "Rapporto sulla terapia di conversione" è stato pubblicato da Victor Madrigal-Borloz del Costa Rica, esperto indipendente delle Nazioni Unite sull'orientamento sessuale e l'identità di genere, che ha cercato in passato di punire gli oppositori religiosi dell'agenda gay. Lo scopo del rapporto è di incoraggiare i governi a mettere fuorilegge i medici dall'offrire e ai pazienti la ricerca di questo particolare metodo di gestione dei sentimenti indesiderati, cosa che sta accadendo negli Stati Uniti e in vari paesi del mondo. La terapia riparativa, per la precisione consiste solo e solamente nel parlare col paziente, ma secondo il rapporto è una violazione dei diritti umani.
E’ del 9 giugno la notizia della bufera scatenata da J.K Rowling per aver twittato ovvietà centrate sull’esistenza non del genere ma del sesso, più precisamente, di due sessi, che dividono l’umanità in uomini e donne. «Se il sesso non è reale», ha difatti osservato la Rowling, “non può esserci attrazione per lo stesso sesso. Se il sesso non è reale, la realtà vissuta delle donne a livello globale viene cancellata”. Per questo è stata accusata di omofobia dallo stesso attore che per 10 anni ha interpretato Harry Potter che invece molto saggiamente commenta “le donne transgender sono donne. Qualsiasi affermazione contraria cancella l’identità e la dignità delle persone transgender e va contro ogni consiglio dato dalle associazioni sanitarie professionali”. Si deduce che la ideologia gender vuole cancellare la identità e dignità delle donne (quelle vere), e superare la scienza portando avanti una “teoria di genere” che ha come fondamento un semplice sentire personale, ovvero «essere ciò che si pensa di essere», a prescindere dal proprio sesso biologico, a prescindere da leggi biologiche oggettive, dichiarando irrilevante la natura maschile e femminile, ritenuta solo una caratteristica genetica anatomica non determinante, come fosse una parte separata dal resto della persona.
Ma a cosa stiamo andando incontro?
In Italia il ddl Zan Scalfarotto rischia di rendere reato una semplice opinione. Non si potrà continuare a credere che l’umanità sia divisa in uomini e donne, che si nasce maschi o femmine. Un testo che dietro il principio di libertà per qualcuno rischia di mettere il bavaglio a molti, ledendo altri principi e annullando di fatto le libertà tutelate dalla nostra Costituzione agli articoli 19, 21.
E su questo vi invito davvero a riflettere ...
Germana Biagioni
9 giugno 2020
Fonti
C-Fam Rapporto Nazioni Unite,
www.openonline,
www.provitaefamiglia.it
tgcom24mediaset