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Il cosiddetto

diritto

di morire

Eutanasia

L’ AUTODETERMINAZIONE NEGA L’ESSENZA DELL’ESSERE UMANO

 

Il potere di decidere sulla propria vita, fino a richiederne l’interruzione, è proposto come emblema di libertà secondo una mentalità nichilista che in realtà è una visione che nullifica sé stessi ed il prossimo, poichè la misura in cui il diritto alla autodeterminazione viene riconosciuto, determina anche il criterio di dignità della vita umana che viene applicato a tutti.

Se arrogo a me stesso il diritto di autodeterminazione, fino al suicidio, in base al giudizio di “vita indegna di essere vissuta”, legittimo il potere politico sovrano a fare altrettanto nei confronti di chi non esprime un parere personale sul proprio destino e sul proprio trattamento medico, ma che rientra nella casistica considerata “vita indegna”.

Perché ad essere valutato e sottoposto a giudizio non è più il singolo soggetto ma la stessa essenza dell’umanità, messa in discussione e non più ben definita, che viene sottoposta ad una valutazione: “vita degna o non degna di essere vissuta”.

La “qualità della vita” sotto una certa soglia diventa “non più vita”, secondo un criterio che chiunque può stabilire e variare in ogni momento.

L’assunto “tutti gli uomini in quanto uomini hanno diritto alla vita” del giusnaturalismo moderno non permette di negare il diritto alla vita. Allora che si fa? Si nega l’umanità, così il diritto naturale di colui a cui nego preventivamente l’umanità decade. E’ successo con l’aborto e succederà con l’eutanasia legale e la legittimità al suicidio.

Il nulla della essenza umana, che nasce dalla qualità della vita degna di essere vissuta, diventa un criterio valido per tutti, su cui tutti rivendicano l’arbitrio di giudizio. Così il potere politico non interviene sulla decisione individuale di suicidarsi, ma offre la possibilità di spazi giuridici e medici di applicazione decisionale, però interviene quando deve prendere la decisione sulla vita dichiarata indegna di essere vissuta di un cittadino, usando gli stessi criteri di dignità definiti dagli spazi giuridici e medici che ha offerto per l’autodeterminazione.

Quindi la rivendicazione alla legittimità al suicidio, in nome di un potere libero e sovrano su se stessi, permette al potere legislativo del sistema politico di decidere la legittimità di vivere di ogni cittadino.

 

Siamo Così

Germana Biagioni

 

Fonte: Riscoprire la Bioetica Capire, formarsi, insegnare

Rubettino Università

Pag. 437 “Prolegomeni al potere sovrano sulla vita: il “diritto” al suicidio

Pierluigi Pavone, Giorgia Brambilla

 

 

 

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