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Indifferentismo sessuale

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INDIFFERENTISMO SESSUALE E IDEOLOGIA GENDER

 

Cosa è accaduto di determinante perchè l’indifferentismo sessuale oggi abbia un fascino che progressivamente conquista, che penetra nella quotidianità diventando familiare perdendo piano piano ogni disvalore e permette il superamento etico e morale?

 

Perché oggi si accettano modelli di comportamento sessuale che contraddicono l’ordine ontologico della natura e sono in contrasto con le esigenze dell’umanità di perpetuarsi attraverso la famiglia?

 

Tutto ha inizio con una manovra del 1973 da parte dell’APA (American Psychiatric Association) che ha rimosso dal DSM (Diagnostic and Statistical Manual Disorders) l'omosessualità, fino ad allora considerata una deviazione sessuale al pari di pedofilia, necrofilia, zoofilia, feticismo, sadismo ecc. A causa di tempeste politiche e pressioni all’interno della associazione, con una votazione cambia la posizione ufficiale, si rimuove l’omosessualità dalle condizioni di curabilità, dando inizio al percorso di ‘normalizzazione’ della omosessualità.

 

Questa trasformazione burocratica da devianza a normale variante sessuale, indipendentemente dal metodo impiegato, ha una pretesa scientifica che viene sbandierata dai sostenitori della omosessualità, che non si può contraddire e che giustifica la elezione a fulcro di un sistema politico ed economico votato a distruggere la famiglia con la manipolazione delle nuove generazioni; così un comportamento privato ed intimo si è tramutato, per opera di una esigua ma potente minoranza, in un movimento politico che vuole abbattere la frontiera dell’indifferentismo sessuale.

Il progetto, che si sta realizzando, è quello di creare una società dove la identità di una persona debba dipendere esclusivamente dalla auto-percezione soggettiva.

 

La Risoluzione del Parlamento Europeo 2048 del 22 aprile 2015 par.5 “accoglie l’emergenza di un diritto alla identità di genere, sancito per primo dalla legislazione di Malta, che dà ad ogni individuo il diritto al riconoscimento della sua identità di genere e il diritto di essere trattato e identificato in accordo alla propria identità”.
Al par.6.2.1 si chiede ai governi di attuare “procedure rapide, trasparenti e accessibili, basate sulla autodeterminazione per il cambio di nome e di sesso anagrafico sui certificati di nascita, carte di identità, passaporti, certificati scolastici e altri documenti analoghi”. Il tutto a prescindere dalla età del richiedente.

 

Quindi oggi per essere definiti transgender è sufficiente percepirsi non allineati con il genere assegnato dalla nascita, senza valutazioni cliniche, psicologiche, interventi chirurgici. Per questo è in atto un indottrinamento adeguato che corrisponda alla libertà della specie umana di scegliersi e inventarsi il proprio genere, anche cambiandolo più volte nel corso della vita, normalizzando così ogni tendenza sessuale.

 

Prossimo obiettivo?


La pedofilia come libera espressione dell’amore! Una miriade di dati oggettivi e documentali sta a dimostrare come la pedofilia sia lanciata sulla strada della normalizzazione … ma di questo ne parleremo con un prossimo postG

 

Germana Biagioni

 

13 agosto 2013

 

Fonte: “MalaScuola” di Elisabetta Frezza (che vi invito a leggere)